Il tavolo delle stagioni

“E’ arrivata la Primavera

Parliamo oggi di un elemento caratteristico della pedagogia Waldorf, il tavolo delle stagioni

Addobbare la casa per Natale è ormai una tradizione consolidata: alberi e presepi vengono allestiti per ricreare ogni anno lo spirito dell’attesa tipico di questo periodo. Durante il corso dell’anno, però, sono tantissime le occasioni che meriterebbero un vero e proprio festeggiamento o richiamo. Dedicare un angolo delle nostre case per ripercorrere le stagioni o per richiamare un evento o una particolare ricorrenza a noi cara, è un modo per fermarci, per meditare.

Il nostro tavolo delle stagioni
Fiori appena raccolti, tesori di una mattina all’aperto

I bambini non scandiscono il tempo con orologi e calendari come fanno gli adulti , quindi il tavolo delle stagioni diventa un espediente per far comprendere al bambino lo scorrere del tempo, mettendo in risalto le caratteristiche tipiche di ogni periodo, le castagne in autunno, un piccolo lume o la neve in inverno, le uova colorate a Pasqua ecc.

Le uova decorate annunciano l’avvicinarsi della Pasqua

Anche nelle scuole Waldorf viene allestito questo piccolo angolo che cambia a seconda delle stagioni e delle festività che si celebrano. E’ il maestro stesso a curare questo spazio personalizzandolo di volta in volta.

Un telo o una tovaglia a tema rendono più caratteristico l’allestimento
Piccoli animaletti amici di stagione

Rinnovare questo spazio di stagione in stagione e di ricorrenza in ricorrenza è come prenderci cura di noi stessi, delle nostre case, è un modo per dare importanza alle piccole cose, è un modo di allenare la creatività.

Una illustrazione può essere un ulteriore richiamo alla stagione

Durante una passeggiata all’aperto i bambini possono raccogliere piccoli tesori che potranno arricchire e rinnovare il proprio tavolo seguendo il ciclo delle stagioni

Fiori di campo, piccole grandi meraviglie

Per crearlo basta davvero poco, scegliamo o creiamo un angolo apposito della casa da dedicare e armiamoci di fantasia e creatività. Ora è primavera, sbizzarriamoci con simboli, animali, fiori, colori, è tempo di risveglio, di apertura, di luce, di vita che si desta e porta nuove energie.

I colori e le luci di primavera
Un altro picolo amico

Per informazioni su questa pedagogia segnalo il progetto di alcuni amici, www.nidofelice.it

Per vedere un’altro mio post a tema http://www.esegesi.com/la-festa-dei-mestieri/

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La festa dei mestieri, tradizione nella pedagogia Waldorf

Anche i più piccoli impastano il pane

Una fresca mattina di sole, un gruppo di persone che sistemano e preparano l’ambiente, vociare di bimbi vestiti in maniera forse originale, forse retrò, no, non è la solita festa di carnevale.

Preparativi in corso, lo speziale, il mulino
La postazione delle piccole lavandaie, o belle lavanderine come ripetevano cantando

Ci sono piccoli e grandi pescatori, falegnami, mugnai, apicoltori, lavandaie, sarte, panettieri, farmacisti..

Nella bottega del falegname
Si lavano i panni

Profumo di miele, di sciroppo appena fatto, di pane, di torte per la merenda, di sapone, di trucioli di legno, di farina appena macinata.

E’ la festa dei mestieri, che, come da tradizione della pedagogia waldorf, il gruppo gioco “Il bosco incantato” organizza e annualmente ripropone per il piacere di grandi e piccoli.

Piccole amiche a casa loro
Si comincia ad impastare
Si formano le pagnotte
La farina di farro e grano saraceno macinata dal nostro mulino

I laboratori stimolano la fantasia, i sensi, aumentano la manualità e le capacità, l’imitazione dei gesti degli adulti è fondamentale nel gioco di ogni bambino.

La merenda ridona energia, il profumo del pane appena cotto scatena l’appetito, il pranzo condiviso con i genitori dona la giusta chiusura alla mattinata. Cala il sipario, si rialzerà alla prossima attività.

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“Nel Mezzo”…Tutti i suoni che nessuno ascolta vanno in cielo

Un sabato pomeriggio, inizio marzo, soleggiato e frizzante.

L’incontro di passioni che diventano reali, tangibili, ascoltabili.

S pensa troppo spesso che Arte sia lontana, astratta, difficile. Forse è vero, forse però è vero solo in parte.

Un pittore, un liutaio, un musicista, una rilegatrice, un luogo intriso di storie da ascoltare e da inventare.

I suoni, ricercati e delicati di un nuovo strumento, figlio di un progetto antico e moderno, si mischiano alle parole delle opere esposte, non esiste confine.. e tutto è  “nel mezzo”

 

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A Kind of Magic (Winter day dream)

 

Una bianca dama, la neve, gli specchi, una villa sospesa nel tempo, luce di un sogno.

Gioco di specchi, anima sola, vento freddo incanta con discorsi millenari grate alle finestre, fiocchi come pennello di pittore a cambiar di candore paesaggio urbano.

Ci si stacca dalla realtà, tempo, istante, sogno, blu, argento…. chi è?

S’aggira, veloce, silente, come impalpabile essenza nascosta alla vista, di riflessi il suo giorno.

Segni del tempo, passato e presente nel gesto costante, di nuovo specchio amico, argento, spazzola ricamo cesellatura argento specchio forbice trama chi sono specchio.

Vestito, dama di un luogo in un luogo prigioniero del tempo, dama del tempo prigioniera del luogo, si, vestito, bianco, luce.

Riflessione , introspezione, empatia, gioco ciclico cinico di presenza assenza, cerco guardo e lo sguardo è lontano. ogni fiocco il mio mondo, ogni fiocco ricomincio infinite vite.

Cosa è esterno e cosa è interno, cosa inizio e cosa fine, cosa reale cosa immaginato.

Specchio immagina immagini, la presenza di assenze, la dama cerca, sogna, ma chi è.

il vestito e i capelli nella luce, luce di candela.

E come luce in luce ritorno, nell’attesa senza tempo di tornar nel sogno di un giorno di una bianca dama, di specchi, in una villa sospesa nel tempo, nella luce di un sogno….

ZC

 

 

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